Anatomia dei carrelli abbandonati

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I carrelli abbandonati sono il principale incubo dei titolari degli ecommerce, perché spesso e volentieri un negozio di vendita online riesce a collezionarne in numero molto elevato.

All’interno di questo articolo vi illustrerò tutte le possibili cause, proponendovi i diversi rimedi e soluzioni sia per diminuirli, sia per convertirli in ordini effettivi.

  • Cosa sono i carrelli abbandonati?

I Carrelli abbandonati sono quei carrelli virtuali creati dagli utenti, i quali però non portano a conclusione l’ordine. La loro presenza è fisiologica in ogni ecommerce , ma spesso un alto numero indica uno o più anelli “rotti” nella catena di acquisto .

  • Quali sono le cause dei carrelli abbandonati?

Esistono molteplici cause che possono generare i carrelli abbandonati, quando faccio un’analisi per risolvere questi tipi di problemi, procedo sempre seguendo i diversi processi di acquisto che seguirebbero i diversi clienti.

  1. La chiarezza prima di tutto.

Spesso all’interno della pagina prodotto non sono presenti sufficienti notizie che portano gli utenti ad aggiungere il prodotto al carrello, per poi scoprirle durante il checkout.

All’interno della scheda prodotto è spesso suggerito di inserire alcune informazioni importanti per gli utenti, ad esempio:

  • Metodi di pagamento.
  • Spese di spedizioni.
  • Tempi di consegna.
  • Condizioni di reso.

Fornire queste informazioni in maniera chiara e visibile all’interno della pagina prodotto è una delle strategie spesso adottate per ridurre il numero di carrelli abbandonati.

  1. Checkout troppo lungo o poco chiaro.

Da anni si assiste alla diatriba tra il checkout multistep ed il one page checkout (opc), per esperienza posso dire che non esiste un vincitore tra i due, semplicemente dipende dal target di riferimento, quello che consiglio sempre di fare è un semplice A/B test della durata di qualche mese per valutare quale fa a caso dei vostri utenti.

In ogni caso, che scegliate il checkout lungo o corto, l’importante è che le informazioni che chiedete siano strettamente quelle necessarie, così da non fare perdere tempo a chi vuole portare a conclusione l’ordine.

 

  1. Necessaria la registrazione in fase di acquisto.

Sono in molti a voler effettuare un acquisto in maniera rapida e come guest, soprattutto quando si acquistano prodotti con prezzo di poco valore.

Il guest checkout è una soluzione che permette di essere poco invasivi verso gli utenti, ma anche ottimizzare la velocità di acquisto.

 

  1. Salvataggio del carrello.

Capita che mentre si naviga un sito, si aggiungano  dei prodotti al carrello per valutare successivamente se portare a compimento l’ordine o meno, spesso per scoprire i costi di spedizioni o i metodi di pagamento (vedi punto 1) o semplicemente per stimare i costi totali dei prodotti desiderati.

 

  1. Il “vicino di casa” spione.

Un altro caso di carrello abbandonato si ha quando i vostri competitor vogliono “spiarvi” per studiare i vostri prezzi, ma anche le vostre strategie.

Se utilizzate piattaforme tipo Prestashop, vedrete in questo caso sempre lo stesso indirizzo ip di chi crea il carrello abbandonato.

 

 

Adesso che avete le idee più chiare sulle possibili cause dei vostri carrelli abbandonati, è arrivato il momento di mettersi all’opera cercando di analizzare ed ottimizzare i cinque punti sopra elencati.

Mi raccomando, non  tralasciare i dettagli prima di passare al passaggio successivo.

 

Recupero dei carrelli abbandonati.

 

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Anche cercando di essere scrupolosi nel curare tutte le fasi del checkout e i possibili  motivi per cui un utente abbandona il vostro sito con prodotti aggiunti al carrello ma senza aver terminando l’ordine, vi ritroverete sempre e comunque dei carrelli abbandonati, ma non preoccupatevi, è del tutto fisiologico, la cosa adesso importante è cercare di recuperare questi utenti, cercando di convertirli in clienti finali.

Ecco quindi dei possibili modi per farlo:

  1. Mail marketing:

Una delle strategie più  funzionali adottate negli ecommerce è quello di utilizzare delle mail automatizzate da inviare ogni qualvolta viene generato un carrello abbandonato.

Per gli utenti Prestashop, il modulo più diffuso è questo Sollecito dei carrelli abbandonati.

Solitamente tendo a configurare questa strategia inviando tre mail:

  1. Dopo 30 minuti.
  2. Dopo 12 ore.
  3. Dopo 24 ore.

Quasi sempre però faccio anche in questo caso dei test per verificare quale durata porta maggiori risultati, inoltre utilizzo mail molto semplici e dirette, e nella seconda e terza mail cerco di invogliare l’utente ad acquistare mediante un codice sconto che gli viene fornito via mail.

 

  1. Remarketing:

Tecnica semplice e super efficace, che applico spesso e volentieri sia su Facebook che su Google, in pratica una volta che si impostano i pixel di tracciamento, avremmo la possibilità di monitorare e tracciare tutti quegli utenti che aggiungono il nostro prodotto al carrello ma che non portano a fine l’ordine. Intercettando questi utenti sarà possibile mostrargli la pubblicità del vostro sito, invogliandoli a tornare e a concludere l’acquisto.

  1. Contatto immediato:

Oltre a mostrare sempre il numero di assistenza, è possibile utilizzare una chat interna al sito, non solo per farvi contattare in maniera celere dal cliente, ma anche perché molte di queste chat vi permettono di tenere sottocontrollo gli utenti e le pagine che stanno visitando, così facendo al momento giusto potrete scrivergli privatamente dando una piccola spinta al loro processo decisionale.

 

 

Adesso tocca a te mettere in pratica questi piccoli suggerimenti e monitorare il flusso dei carrelli abbandonati e recuperati.

Se hai bisogno di aiuto, nell’impostare la tua strategia di vendita, non esitare a chiedere la mia Assistenza.

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Roberto Di Stefano

Prestashop Ambassador dal 2015 Esperto Prestashop, formatore e sviluppatore da diversi anni a seguito della laurea Informatica. Ascolto le aziende e cerco in maniera maieutica le soluzioni migliori per il loro business online. Oltre all’ecosistema Prestashop, mi occupo di digital marketing, sviluppando e gestendo strategie volte ad aumentare le vendite massimizzando il guadagno

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